Associazione Ligure Giornalisti

Elezioni INPGI – La lettera del Segretario della Ligure, Alessandra Costante

febbraio 18, 2016 News No Comments
Alessandra Costante, Segretario della "Ligure"

Il Segretario dell’Associazione Ligure dei Giornalisti, Alessandra Costante, ha inviato una lettera agli iscritti in occasione dell’approssimarsi delle votazioni per l’INPGI.

Ecco il testo della missiva:

Cari colleghi,

le elezioni per il rinnovo delle cariche dell’INPGI ormai sono alle porte: lunedì 22, martedì 23 e mercoledì 24 febbraio dalle 8 alle 22 si potrà votare on line dalle ore 8 alle 22 collegandosi al sito www.inpgi.it e sarà sufficiente seguire le procedure indicate.
Se siete intenzionati a votare on line vi consiglio di accedere al sito prima di lunedì per ottenere (senza lunghe attese) la credenziali necessarie. Nelle giornate di sabato 27 e domenica 28, dalle 10 alle 20, sarà invece possibile votare nel seggio elettorale di Genova, via Fieschi 3/26 nella sede dell’Associazione Ligure dei Giornalisti.

Alessandra Costante, Segretario della "Ligure"

Alessandra Costante, Segretario della “Ligure”

In questi mesi tutti noi siamo stati bersagliati da una valanga di mail e comunicati della peggior campagna elettorale che si sia mai vista. Una comunicazione spesso sopra le righe, con attacchi personali pesantissimi, che non ha certo favorito la comprensione di ciò che sta accadendo al nostro istituto di previdenza, uno dei pilastri della nostra indipendenza. Non ho la verità in tasca, ma spero di potervi fornire alcuni spunti per capire la situazione reale dell’INPGI, che non può finire nelle mani sbagliate perché per tutti noi attivi, pensionati o free lance non ci sarà una seconda possibilità.

Recentemente i ministeri vigilanti (Economia e Lavoro) hanno approvato la riforma previdenziale varata ad agosto dal Cda uscente. Le parti approvate riguardano l’innalzamento della contribuzione per i dipendenti e per le aziende editoriali; e la riduzione delle aliquote di rendimento della retribuzione pensionabile degli attivi dal 2,66 al 2,30. Sono state invece rimandate al nuovo Cda decisioni delicate come l’innalzamento dell’età pensionabile, le clausole di salvaguardia (come FNSI abbiamo cercato di stendere una rete di protezione ampia intorno ai colleghi più deboli, dipendenti delle aziende in crisi per evitare di creare esodati, ma i ministeri hanno ritenuto che ammorbidissero troppo la riforma…), l’entità e la durata degli ammortizzatori sociali come la disoccupazione, ma anche il contributo di solidarietà dei colleghi in pensione.
Ho apprezzato e sostenuto la linea del Cda di Andrea Camporese: tutti, secondo le proprie possibilità, devono contribuire alla salvezza dell’Istituto e della categoria. Lo devono fare i colleghi attivi, le aziende e i colleghi in quiescenza ai quali era stato chiesto un contributo medio di 22 euro al mese. Il nuovo Cda, come ha fatto quello precedente, avrà la grande responsabilità di garantire a tutti i colleghi una vecchiaia dignitosa e a chi perde il lavoro il sostentamento necessario.

Penso che il nostro sistema o riusciamo a salvarlo tutti insieme – attivi, pensionati e free lance – o tutti insieme lo perdiamo.

In questi mesi di campagna elettorale, scomposta e urlata, ho sentito davvero di tutto. Ho sentito colleghi gridare che l’INPGI doveva passare direttamente all’Inps, ho visto colleghi raccogliere firme per “salvare l’INPGI” (ma da chi?) per chiedere ai ministeri vigilanti di bocciare la riforma, altri sostenere che compito dell’INPGI è pagare solo le pensioni (di chi è già in quiescenza soprattutto) e non occuparsi di ammortizzatori sociali. Il motivo? Racchiuso in due concetti: egoismo e sete di potere, i peggiori consiglieri. Non è di questo che ha bisogno l’INPGI, ma di una discussione seria, pacata, reale.

Per capire la situazione dell’INPGI, bisogna rispondere a due domande. Due sole. La prima: la riforma dell’INPGI era necessaria? La risposta è sì. L’INPGI è un istituto di previdenza sano, ma negli ultimi cinque anni ha dovuto affrontare una crisi senza precedenti del sistema dell’informazione e del mercato del lavoro: oltre 3000 contribuenti attivi in meno, 1000 pensionati e prepensionati in più, un aumento del 168 per cento delle prestazioni di welfare. Solo nel 2015 ben 6.384 giornalisti sono stati tutelati dall’INPGI grazie a indennità di disoccupazione, cassa integrazione, contratti di solidarietà. Questo sì è tradotto in uno “sbilancio” di 100 milioni all’anno tra entrate e uscite.

La seconda domanda: l’INPGI in questi anni è stato ben amministrato? Anche qui la risposta è sì. Se non ci fosse stata la rivalutazione del patrimonio immobiliare, il nostro istituto non avrebbe potuto far fronte alla crisi sistemica che ha colpito l’editoria e chiudere il bilancio, anche quest’anno, con un piccolo attivo.

Il nostro sistema, insomma, va difeso, tutelato, e nel caso migliorato. Il nuovo Cda dovrà raccogliere e affrontare la sfida del completamento della riforma, mantenendo il nostro istituto fuori dai parametri Inps. E’ stato calcolato che anche dopo la riforma, le pensioni INPGI dei giornalisti al lavoro oggi saranno superiori del 23% rispetto a quelle erogate dall’Inps.

Il nostro mondo, sempre più piccolo e sempre più residuale, sta cambiando rapidamente e l’INPGI dovrà intercettare i cambiamenti della professione, andare a prendere contributi dove si genera lavoro, e per far questo dovrà coordinarsi con la Fnsi come è stato già fatto con gli sgravi che hanno portato 850 assunzioni nel sistema.

L’INPGI ha percorso tanta strada e molta ne deve ancora fare. Per esempio, sui costi di gestione argomento che sta a cuore a molti di voi. Il Cda uscente ha già tagliato i propri compensi del 10%: si dovrà fare di più, ma senza cadere nel tranello della demagogia perché chi ha la responsabilità di un patrimonio dai due miliardi di euro e per gestirlo si deve assentare dal lavoro, perdere le progressioni di carriera, appendere al chiodo il mestiere che ha scelto, deve avere un adeguato compenso economico.

Ed ora i candidati. L’Associazione Ligure dei Giornalisti aderisce alla maggioranza della FNSI che si riconosce nella lista “L’INPGI SIAMO NOI” e questi sono i candidati che sosteniamo:

CANDIDATO AL CONSIGLIO GENERALE INPGI (LIGURIA):

Elio Felice, fiduciario INPGI uscente, Rai Genova

COLLEGIO DEI SINDACI (4 PREFERENZE):

Guido Bossa, Savino Cutro, Elio Silva, Giuseppe Mazzarino

LAVORO AUTONOMO – COMITATO AMMINISTRATORE GESTIONE SEPARATA (INPGI2)

(3 PREFERENZE – votano per inpgi2 anche i colleghi dipendenti che hanno pure collaborazioni e la posizione anche all’INPGI 2)

Nicola Chiarini, Stefania Di Mitrio, Massimo Marciano

COLLEGIO DEI SINDACI GESTIONE SEPARATA (1 PREFERENZA)

Stefano Maria Domenico Gallizzi.

PENSIONATI COLLEGIO UNICO NAZIONALE GESTIONE PRINCIPALE (7 PREFERENZE):

Giovanni Negri (Lombardia),

Marina Cosi (Lombardia),

Guido Bossa (presidente sindacato nazionale pensionati Ungp-Fnsi),

Enrico Ferri de Lazara (Veneto),

Giuseppe Gulletta (Sicilia),

Paolo Serventi Longhi (Lazio),

Lucia Visca (Lazio),

Marcello Zinola (Liguria).

Buon voto a tutti

Il segretario

(Alessandra Costante )


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