Si è concluso oggi, lunedì 29 giugno 2015, lo sciopero dei Giornalisti ANSA iniziato lo scorso 25 giugno. La protesta dei Colleghi dell’ANSA era rivolta contro l’ipotesi di riorganizzazione dell’Agenzia di Stampa che prevede ben 65 esuberi.
Sulla vicenda è intervenuto il Segretario dell’Associazione Ligure dei Giornalisti, Alessandra Costante.
“Ci sono piccole aziende editoriali – scrive il Segretario della ALG – che con un deficit di 5 milioni di euro non avrebbero neppure voluto attivare gli ammortizzartori sociali per non penalizzare il prodotto, che hanno resistitito per mesi prima di cedere alla (più che giustificata) Cassa Integrazione. E poi c’è l’Ansa, grande agenzia nazionale, che con 5 milioni di deficit dichiara 65 esuberi. C’è qualcosa che non va. Una “razionalizzazione” così violenta, tanto ingiustificata, nasconde la volontà di far tacere le mille voci che il colleghi dell’Ansa quotidianamente alimentano con i loro lanci, con le loro notizie. E c’è il sospetto che quando mancano le idee manageriali, come sempre, la cosa più semplice sia tagliare teste, risparmiare sui giornalisti, che invece sono la risorsa più grande di un’azienda che fa informazione.
Il management dell’Ansa potrebbe cominciare a comportarsi come il blasonato nome dell’agenzia imporrebbe. Ad esempio: mandare a casa i pensionati di lungo corso che continuano imperterriti a lavorare perché non si può pensare ad esuberi, a cassa integrazione e solidarietà quando si pagano ricche (o anche meno ricche, non importa) collaborazioni di questo tipo; assumere le (false) partite iva che lavorano per meno di mille euro al mese e regolarizzare i Cococo con retribuzioni dignitose”.
Lo sciopero è stato indetto al termine dell’assemblea dei giornalisti dell’ANSA. Il Comitato di Redazione ha diffuso il documento approvato, nel quale si illustrano le ragioni dello sciopero.
“La redazione – si legge nel documento – conferma il no fermo dei giornalisti al piano di tagli presentato dall’azienda e definisce lo strumento dei contratti di solidarietà inaccettabile anche perché danneggerebbe in modo irreparabile l’ampiezza della copertura e qualità del notiziario, quindi il ruolo stesso di dorsale del sistema dell’informazione nel Paese e di garanzia di pluralismo e democrazia come testimoniato anche dalle numerose, immediate e trasversali testimonianze di solidarietà spontanea ricevute”.
Nel documento viene sottolineato che per i giornalisti dell’Ansa è prioritaria la stabilizzazione dei contratti a tempo determinato e si chiede una “immediata verifica sui conti dell’Ansa e su eventuali aree di recupero dei costi alternative alla solidarietà che non pesino sul corpo redazionale”. Infine, l’Assemblea respinge i tagli al budget della redazione e a quello per i collaboratori e chiede l’apertura di una “vertenza nazionale con la FNSI ed a proseguire nella linea della massima visibilità anche con iniziative pubbliche”. Un ulteriore giorno di sciopero è proclamato fin da ora, in assenza di riscontri alle richieste dell’assemblea, per il primo luglio.