E no, il commissario ad acta per la liquidazione dell’ente che eroga le pensioni dei giornalisti italiani, non arriverà all’Inpgi.
Dopo una lunga trattativa al tavolo tecnico, che si è concluso lo scorso 20 ottobre, tra i vertici dell’Inpgi e i rappresentanti di palazzo Chigi, del Mef e del ministero del Lavoro, la gestione principale dell’Istituto di previdenza dei giornalisti italiani passa all’Inps. Così prevede la bozza dell’articolo 28 della legge di stabilità. Ma come avverrà questo passaggio? I giornalisti italiani manterranno intonse le pensioni in essere e non ci saranno ripercussioni su quelle future. Per essere chiari: il governo non prevede l’intero ricalcolo pensionistico con il sistema contributivo paventato all’inizio di questa lunga trattativa. E questo si deve solo all’instancabile trattativa messa in campo dai vertici del nostro Inpgi, la cui proposta di allargamento della base contributiva a tutto il settore dell’editoria è stata ritenuta dal tavolo tecnico comunque sostenibile e perseguibile, seppure poi la decisione finale sia stata differente.
Si sa che la vittoria ha tanti padri e la sconfitta è figlia di nessuno, però ai colleghi che oggi si attribuiscono meriti che non hanno, quell’opposizione fegatosa che per anni ha contribuito ad una narrazione rancorosa della situazione dell’Inpgi – il cui deficit è attribuibile solo alla contrazione del mercato del lavoro e non certo ad una cattiva gestione dell’istituto stesso – bisogna ricordare le sconfitte e le brutte figure inanellate in questi anni. Al presidente dell’Ordine Carlo Verna, che oggi sproloquia di sue vittorie, ricordiamo che la garanzia pubblica che aveva avuto l’ardire di chiedere al presidente del Consiglio Conte (sentendosi rispondere che era impossibile) avrebbe previsto il taglio delle prestazioni in essere e per migliaia di colleghi al lavoro oggi la pensione sociale. Grazie no, Verna.
E al collega Lazzaro Papagallo, che pure lui tenta di salire sul carro dei vincitori, ricordiamo il documento approvato dal IX congresso di Stampa Romana: “ …l’Inpgi che a nostro avviso andrebbe commissariato”. Stessa partita giocata, e persa, da Daniela Stigliano. Ora fatevene una ragione: avete perso. I vertici dell’Inpgi e la maggioranza che governa la Fnsi gli altri enti di categoria (e ci sarà un perché) sono riusciti a tutelare le prestazioni previdenziali dei giornalisti italiani. Nonostante voi.
#ControCorrente