Cosa facciamo
A chi “bussa” alla nostra porta per un problema non chiediamo mai se è iscritto o meno al sindacato. Ovvero prima vediamo il problema, poi sulla base del nostro lavoro e di cosa possiamo, riusciamo a fare, speriamo e crediamo che il collega possa (debba) iscriversi. Fare sindacato, per noi, è questo. L’aderire, pagare una quota, vuol dire sostenere il nostro lavoro (volontario), aiutare la piccola struttura che vede Pietro, Barbara e Paola, svolgere un lavoro enorme.
Senza di loro i servizi e l’assistenza che cerchiamo di dare non sarebbero possibili.
Essere nel sindacato significa portare le proprie idee e partecipare, darsi disponibili alle iniziative che facciamo nell’ottica del diritto-dovere di fare e di ricevere informazione.
Il nostro lavoro? Ogni cosa che facciamo è gratuita. L’unico “prezzo” che applichiamo è quello della richiesta di buona educazione e quello di capire che se una risposta non è immediata o non è quella che vorreste, questo non dipende da cattiva volontà.
Per contatti e eventuali specifici appuntamenti
Orario:
Lunedì, Martedì, Mercoledì, Giovedì e Venerdì: ore 9-13
Telefono 010565702
mail: associazione@giornalistiliguri.it nelle mail indicare nell’oggetto: per associazione e l’argomento. Nel testo lasciare i propri recapiti e, nel caso, il collega (sindacato, previdenza, casagit, fondo integrativo) che si vuole specificatamente contattare.
Cosa facciamo
L’Associazione ligure dei Giornalisti è la struttura regionale della Fnsi (Federazione Nazionale della Stampa), il sindacato nazionale dei giornalisti italiani, organizzato in modo federale con singole strutture regionali (le associazioni regionali di stampa “Ars”).
La “Ligure” ha una vita ultracentenario (103 anni di storia) e rappresenta le diverse forme di giornalismo, dipendente e autonomo (giornali, agenzie di stampa, periodici, emittenza nazionale e locale, informazione on line, uffici stampa, fotogiornalisti, collaboratori, lavoro autonomo-free lance) presenti in Liguria come del resto fa la Fnsi a livello nazionale.
Gli iscritti al sindacato giornalisti quindi all’Associazione ligure dei Giornalisti sono suddivisi in professionali (tutti i colleghi che, a prescindere dal loro status professionale, professionisti, praticanti o pubblicisti) vivono esclusivamente di lavoro e attività giornalisti e collaboratori (i pubblicisti storici, tutti quelli che in diversa forma collaborano o lavorano anche con un contratto per un media qualsiasi, senza però svolgere in modo esclusivo la professione giornalistica).
All’interno dell’Associazione ligure dei Giornalisti, come nella Fnsi esistono gruppi di specializzazione che godono di autonomia, ma non sono un sindacato di base e il vincolo di iscrizione a questi gruppi (Cronisti-Gruppo cronisti liguri, Giornalisti sportivi-Ussi Gruppo Tosatti, Gruppo fotogiornalisti liguri, Gruppo Uffici stampa) è quello di essere anche iscritti al sindacato giornalisti.. Gruppi che lavorano e collaborano specificatamente sui temi di loro competenza. Il controllo federale spetta alla Fnsi e alle strutture regionali. La sottoscrizione dei contratti nazionali o delle intese territoriali spetta solo alla Fnsi e alle Ars e la rappresentanza legale è solo quella del segretario generale nazionale e dei segretari aggiunti, stessa procedura per le sedi regionali.
Negli ultimi quindici anni l’Fnsi e le Ars, con la Ligure in un ruolo fondatore del Coordinamento delle Associazioni per un sindacato di servizio, hanno rivoluzionato la loro forma di rappresentanza, aprendo come era giusto che fosse, alla rivoluzione dell’informazione superando (non senza qualche difficoltà) la vecchia concezione corporativa della categoria, sostenendo un ruolo sindacale e professionale a difesa della libertà di informazione, della qualità della stessa, della formazione e accesso alla professione, dell’innovazione multimediale. Insomma cosa deve fare e dovrebbe fare un sindacato che, quando un collega si presenta per un problema o una informazione, prima “vede” e affronta il problema senza chiedere al collega se è iscritto o meno. Sarà il lavoro, difficile di chi fa sindacato continuando a lavorare e non come “professione”, a convincere il collega e i colleghi della bontà dell’iscrizione, per i servizi che il sindacato dà ai giornalisti (collabora e gestisce l’ufficio di corrispondenza dell’Inpgi, il nostro istituto di previdenza; quello della Consulta Casagit (la nostra cassa sanitaria integrativa fondata su un principio mutualistico, per le iniziative, lotte, lavoro per la difesa dei diritti doveri dei giornalisti tutti e del diritto dovere a fare e a ricevere informazione.