Emittenti TV – In arrivo fondi pubblici ma dovranno pagare stipendi arretrati

26/03/2016

In arrivo i finanziamenti pubblici per le emittenti televisive private della Liguria e la FNSI vigilerà affinchè vengano utilizzati per pagare prioritariamente gli stipendi arretrati che i dipendenti aspettano da mesi.
Prenderà infatti il via la prossima settimana, e sarà completata entro le tre settimane successive, la
liquidazione della seconda tranche dei finanziamenti per le emittenti televisive locali relativi al
2014. Lo ha reso noto il ministero dello Sviluppo economico su richiesta della FNSI.

Fondi pubblici per le Tv private
Fondi pubblici per le Tv private

Complessivamente saranno erogati 12 milioni di euro destinati a 56 emittenti televisive locali in regola con il pagamento dei contributi previdenziali e dei canoni di concessione delle frequenze.

Nel 2014 il ministero ha ammesso ai contributi 462 emittenti radiotelevisive locali. La prima
tranche del finanziamento era di complessivi 27 milioni. Di questi, 22 milioni sono stati erogati a un
totale di 307 società. I restanti 5 milioni, che saranno ripartiti fra 99 emittenti, non sono stati per il
momento liquidati perché le società destinatarie non risultano ancora in regola con i certificati di
regolarità contributiva e/o con i canoni di concessione delle frequenze.
“La liquidazione dei contributi – sottolinea Raffaele Lorusso, segretario generale della FNSI –
porterà ossigeno nelle casse di molte imprese ancora alle prese con gli effetti della lunga recessione.
Il sindacato vigilerà affinché le somme erogate dello Stato vengano destinate dagli editori al
pagamento delle spettanze arretrate dei lavoratori dipendenti e dei collaboratori. L’auspicio è che
nel nuovo regolamento che disciplinerà l’accesso alle provvidenze pubbliche per l’emittenza
radiotelevisiva locale, il regolare pagamento degli emolumenti e il rispetto degli obblighi derivanti
dai contratti e dagli accordi collettivi diventino requisiti essenziali quanto la regolarità contributiva.
Le innegabili difficoltà del mercato sono diventate un alibi per molte aziende per rinviare, spesso
per mesi, il pagamento degli stipendi e per eludere le norme contrattuali. Certi abusi non possono
più essere tollerati”.

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