GENOVA – I giornalisti liguri sono scesi in piazza questa mattina a Genova contro la “Legge bavaglio” nel corso della mobilitazione, davanti la Prefettura, convocata da Associazione Ligure dei Giornalisti, Gruppo Cronisti Liguri e Ordine dei Giornalisti della Liguria. Gli organismi regionali di categoria hanno organizzato un presidio e un flash mob al quale ha partecipato anche la segretaria nazionale della FNSI – Federazione Nazionale Stampa Italiana Alessandra Costante. “I giornalisti italiani sono mobilitati per salvaguardare la dignità della loro professione e tutelare il diritto dei cittadini a essere informati, correttamente e tempestivamente. Da ogni piazza chiediamo al presidente della Repubblica di non firmare la legge di delegazione europea che contiene la norma “bavaglio” proposta da Enrico Costa. Grazie ai colleghi e a chi come sindacati, Rete NoBavaglio e magistrati hanno risposto alla nostra mobilitazione”. Lo scorso dicembre, la Camera dei deputati ha approvato un emendamento del deputato Enrico Costa per modificare il codice di procedura penale e vietare la pubblicazione (per intero o per estratto) delle ordinanze di custodia cautelari fino alla fine dell’udienza preliminare. Il testo approvato alla Camera ora è all’esame del Senato: costituisce una gravissima violazione dell’articolo 21 della Costituzione e va oltre la direttiva europea che non è diretta ai giornalisti. “Siamo scesi in piazza per dire che questa è una battaglia di tutti e non solo dei giornalisti. Grazie a Cgil, Cisl e Uil, all’Associazione Nazionale Magistrati (Anm) e a tutti coloro che, numerosissimi, questa mattina hanno protestato al nostro fianco”, dicono Matteo Dell’Antico (segretario dell’Associazione Ligure dei Giornalisti), Tommaso Fregatti (presidente del Gruppo Cronisti Liguri) e Milena Arnaldi (presidente dell’Associazione Ligure dei Giornalisti). Al termine del flash mob una delegazione di giornalisti ha incontrato il vice prefetto vicario di Genova Flavia Anania alla quale ha consegnato il documento della Fnsi contro la “Legge Bavaglio” pubblicato su tutti gli organi si stampa.
Foto: Balostro, Oliva e Zennaro