Il Gazzettino – Solidarietà ai collaboratori veneti dell’Associazione Ligure dei Giornalisti e Clan Liguria

18/04/2018

L’Associazione ligure dei giornalisti e i membri regionali della Clan Fnsi, Commissione Lavoro Autonomo, esprimono piena solidarietà nei confronti dei colleghi veneti della redazione de ‘Il Gazzettino’, in sciopero dopo la decisione assunta unilateralmente dall’editore di tagliare i compensi dei collaboratori.

Il sindacato della Liguria si unisce al Sindacato e all’Ordine dei giornalisti del Veneto esprimendo appoggio per quanto riguarda le azioni intraprese a tutela dei lavoratori.
L’Assostampa del Veneto, nel definire ‘inaccettabile’ la decisione dell’azienda, sottolinea come nella comunicazione ai collaboratori, arrivata con una lettera e senza contrattazione alcuna, venga spiegato che “dal 1 maggio sarà alzato il rigaggio dei pezzi, lasciando inalterato il compenso” per giornalisti che già da tempo combattono contro precarietà e guadagni avvilenti, ai quali viene chiesto di garantire in ogni situazione pari livelli di professionalità.
“I nuovi ‘compensi’ da 4 euro a 19 euro lordi denunciati dal Cdr de ‘Il Gazzettino’ – affermano i rappresentanti liguri della Clan – considerati comprensivi di ogni spesa eventualmente sostenuta e al lordo delle trattenute contributive e fiscali, sono un grido d’allarme e un insulto alla dignità umana e professionale di collaboratori, freelance e precari che si trovano ogni giorno in tante realtà a dover accettare senza alcuna possibilità di contraddittorio da parte di editori senza scrupoli una ‘contropartita economica’ che con difficoltà si può definire ‘tariffa’ o ‘pagamento’.
Cifre che non possono essere considerate o equiparate in nessun modo ad uno ‘stipendio’ ma con le quali tanti colleghi in un momento di difficoltà e crisi dell’editoria si trovano a dover vivere”.
“Da tempo denunciamo a livello nazionale – concludono gli appartenenti alla Clan della Liguria – una situazione sempre più pesante per chi ogni giorno da esterno alle redazioni continua a garantire un lavoro che è parte integrante dell’opera editoriale che permette ai giornali di uscire in edicola o online, con la categoria che in termini assoluti può dirsi sempre più rappresentata da precari piuttosto che da giornalisti assunti in pianta stabile dalle aziende. Abbiamo chiesto e continuiamo a chiedere azioni precise su temi come quello dell’emanazione del decreto con i parametri per la liquidazione giudiziale dei compensi da parte del ministero della Giustizia e la piena attuazione della legge sull’equo compenso ai giornalisti autonomi, l’unica strada per poter sostenere un’informazione libera e di qualità.
Agli editori va invece chiesto uno sforzo di professionalità, la stessa pretesa dai giornalisti nello svolgimento del lavoro quotidiano. Dicano se è questo che intendono come miglioramento o se a fronte di una situazione dilagante considerino proprio queste le basi corrette per incidere sulle sorti di un’intera categoria di precari”.

Associazione ligure dei giornalisti e Clan Liguria

Condividi su: