Grazie al lavoro continuo della Federazione nazionale della stampa italiana, i giornalisti autonomi hanno ottenuto una tutela pari a quella di tutti i liberi professionisti e un implicito riconoscimento del ruolo centrale dell’informazione da parte del Governo.
Il merito va riconosciuto a chi, a partire dalla segreteria Fnsi, con impegno costante e quotidiano, ha mantenuto la barra dritta, senza lanciarsi in sparate propagandistiche o promesse irrealizzabili da consumarsi ancora una volta sulla pelle dei colleghi freelance e precari.
Ma la disinformazione serpeggia più del virus. Ne sono responsabili alcuni tromboni che – mentre la Fnsi era impegnata a valutare con il Governe misure di sostegno ai lavoratori autonomi – hanno cercato di far passare un messaggio ingannevole e opportunista.
A questi tromboni, chiediamo di evitare di divulgare informazioni false e infondate a proprio uso e consumo (che dimostrano malafede), e documenti dai quali si evince che non hanno nemmeno letto il testo definitivo del decreto “’Cura Italia”. Il provvedimento prevede per i professionisti ordinistici la costituzione di un Fondo per il reddito di ultima istanza, uno strumento per il riconoscimento di una indennità economica a questi lavoratori. Ora il ministero del Lavoro, entro 30 giorni, dovrà emanare un decreto ad hoc alla cui definizione concorreranno gli istituti previdenziali, Inpgi compreso.
La nostra non è e non sarà mai una gara a chi la spara più grossa. Ci troviamo in un momento in cui è richiesta a tutti serietà e responsabilità. Ci sono persone che hanno lavorato per giorni e continueranno a farlo in silenzio e con onestà. Non lasciamo che il loro sforzo per la categoria sia confuso con le manie di protagonismo elettorale di pochi.
giornalisti autonomi, precari e freelance – #ControCorrente