Vigilia di Natale dell’anno più tribolato di questo millennio ancora giovane ma che già aveva colpito duramente con la crisi economica del 2008, la più lunga e acuta della storia.
Gli auguri si fanno, ma sussurrati, con pudore. Ma poiché al peggio non c’è limite, ecco che stamane il postino che ha suonato alla porta di un collega di Telenord non ha consegnato una strenna natalizia – quelle arrivano solo ai direttori, quelli con cui saremmo sulla stessa barca – ma una raccomandata. Con la comunicazione peggiore che un collega a due anni dalla pensione possa temere di leggere: licenziamento.
Il collega è Michele Varì, una vita da cronista – firma del Corriere Mercantile, poi, dopo il fallimento della testata, mesi di collaborazioni fino all’assunzione a Telenord – è stato messo alla porta alla vigilia di Natale. Adducendo, l’editore, un pretestuoso quanto inconsistente motivo disciplinare: una radio rotta con la quale il collega avrebbe dovuto, asserisce il padrone dell’emittente genovese, intercettare non si sa bene chi e perché, posto che nessuno si scambia più per radio e in chiaro neppure gli auguri.
Nell’augurare a Michele ed ai suoi cari tutto il meglio al quale possano aspirare, confermiamo che il sindacato dei giornalisti della Liguria sarà al suo fianco perché in ogni sede – politica, istituzionale, legale – siano tutelate le sue ragioni e la dignità del lavoro.
Associazione Ligure dei giornalisti