“L’Ordine deve essere espressione di una professione rinnovata: per questo deve aprirsi alla società e non essere mero custode dell’Albo e scrupoloso esecutore delle funzioni di una legge di 57 anni fa ai cui valori ci ispiriamo, ma che riteniamo debba essere profondamente modificata e attualizzata. Serve un nuovo protagonismo dell’Ordine che ci impegniamo a promuovere”: Carlo Bartoli ha presentato questa mattina la sua candidatura a Presidente nazionale dell’Ordine dei Giornalisti per #Contrordine.
Una candidatura che nasce da una scelta di rinnovamento, supportata da un programma solido, ma aperto al confronto e alle integrazioni di chi lo vorrà sottoscrivere.
“Siamo e saremo costantemente al fianco dei colleghi non tutelati e continueremo a mobilitarci a difesa dei giornalisti minacciati, perseguitati, uccisi , sia in Italia che all’estero. – sottolinea l’attuale presidente dell’Ordine nella sua proposta – Abbiamo a cuore la dignità dei cittadini, soprattutto delle fasce meno abbienti che non hanno risorse per difendersi: per questo ci impegniamo a promuovere un’informazione attenta e rispettosa, rafforzando il ruolo della funzione disciplinare dell’Ordine e sostenendo la creazione di un Giurì dell’informazione”.
Sono i temi che #Contrordine ha portato avanti all’interno del quadro di maggioranza e per i quali chiede ora un cambio di passo: la candidatura di Bartoli si inserisce proprio in un quadro di rinnovamento attraverso il quale si vuole ridisegnare per l’istituzione un profilo più ampio: “Non si tratta più di costruire una linea Maginot per difendersi dalle proposte di abrogazione, ma di presentare un progetto di forte rinnovamento che vada oltre vecchie logiche e schieramenti superati. Le Linee guida del 2018, per quanto riguarda l’accesso e la riorganizzazione dell’Albo, sono la base di partenza per una nuova e più robusta riflessione”, si legge nel programma.
La riforma dell’accesso, un adeguamento dei percorsi esistenti, una maggiore attenzione alla formazione professionale continua rappresentano i pilastri su cui nel prossimi triennio si dovranno concentrare sforzi risolutivi di incertezze che si trascinano da decenni: l’Ordine ha bisogno di rispondere alle esigenze di una professione profondamente cambiata con strumenti adeguati, sia a livello normativo che di comunicazione. Ed è questo l’obiettivo concreto che #Contrordine, con la candidatura di Bartoli, si pone.