Processo per il crollo del ponte Morandi, sindacato e Odg Liguria: «Garantire il diritto di cronaca»

15/06/2022

Il 7 luglio a Genova inizia il dibattimento. «Stupisce la decisione del collegio giudicante che ha respinto nei giorni scorsi la richiesta di alcune tv di riprendere in maniera completa il procedimento», rilevano i rappresentanti dei giornalisti, che chiedono al tribunale di assicurare alle emittenti di poter raccontare puntualmente tutte le udienze.

Garantire il diritto di cronaca al processo per il crollo del ponte Morandi a Genova e la morte di 43 persone. È quello che chiedono Fnsi, Ordine dei giornalisti della Liguria, Associazione Ligure Giornalisti e Gruppo Cronisti Liguri in vista dell’inizio del dibattimento previsto per il prossimo 7 luglio.

«Stupisce – rilevano sindacato e Ordine – la decisione del collegio giudicante del tribunale di Genova che ha respinto nei giorni scorsi la richiesta di alcune emittenti televisive di riprendere in maniera completa il procedimento. I giudici hanno solo concesso la possibilità di riprendere per un tempo limitato di dieci minuti solo la prima udienza. Una concessione simile a quella che viene riconosciuta nei concerti di musica e che viene giudicata inaccettabile e che non soddisfa assolutamente il diritto di cronaca e quello dei cittadini ad essere informati».

Per i rappresentanti della categoria, «è pur vero che in tribunale sarà allestita una sala stampa a disposizione dei giornalisti dove sarà proiettato il processo grazie alle immagini di una telecamera fissa ministeriale. Ma si vuole anche ricordare come il diritto di cronaca si eserciti anche attraverso le immagini e i primi piani dei protagonisti delle udienze. Specie in un processo unico come quello che inizierà a Genova. Per questo – concludono – verrà inoltrata una richiesta al tribunale per dare la possibilità alle emittenti televisive di raccontare puntualmente tutte le udienze del processo Morandi».

 

 

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