Questa volta tocca a due colleghi di Telenord: Michela Serra e Fabrizio Cerignale hanno ricevuto la lettera di licenziamento da parte dell’emittente televisiva. Cessazione del rapporto di lavoro che arriva dopo tre mesi in cui i colleghi di Telenord hanno continuato a lavorare, con professionalità e dedizione, pur non percependo lo stipendio.
Ciò che stupisce è che l’azienda in questione si “libera” del peso economico di due colleghi in attività e continua invece a mandare in onda programmi condotti da valenti colleghi, ma pensionati.
Frutto di una miopia che non è solo delle aziende, ma degli stessi colleghi e della società. Il ricambio generazionale del mercato del lavoro è la base della sopravvivenza di una professione e della previdenza dei colleghi, ma l’intreccio di egoismi e convenienze sta bruciando il futuro di una generazione di giornalisti.
Di prove, in Liguria, ce ne sono quante se ne vogliono: ex vice direttori, da tempo in quiescenza, di importanti quotidiani che collaborano a pezzo; prepensionate di quotidiani nazionali che si presentano imperterrite alle conferenze stampa; uffici stampa opzionati da colleghi da tempo usciti dal mondo del lavoro. Per arrivare infine al dibattito di giovedì 15 ottobre organizzato da “Sinistra e Lavoro” intitolato “Il lavoro e i diritti per ricostruire la sinistra” moderato da una giornalista pensionata che fa parte della folta schiera dei colleghi che si rifiutano di lasciare il passo: non c’è che dire, un bel segnale. I giornalisti disoccupati e precari sentitamente ringraziano.
Associazione Ligure dei Giornalisti